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Secondo un gruppo di stati europei, che intendono sfruttare le norme post Brexit, la presenza di produzioni del Regno Unito, leader europeo nei programmi cinematografici e televisivi, sarebbe eccessiva.
A rivelarlo un articolo del The guardian che ha visionato un documento in preparazione a Bruxelles su proposta della Francia che intende limitare la presenza di produzioni britanniche nei palinsesti europei.
Nonostante la decisione di lasciare l'Ue faccia ormai parte della storia, ha sottolineato Johnson, la missione rimane la stessa: utilizzare le libertà che ne deriva per disegnare un futuro migliore per i britannici
La proposta dovrà essere approvata dal Parlamento, dove troverà l'opposizione dei partiti di destra da sempre contrati alle istanze di Barcellona
Socialisti ed alleati invece hanno ottenuto il 17,6%, mentre Verdi ed alleati il 12,5% e il partito del presisente Emmanuel Macron En Marche l’11,2%. Il secondo turno si terrà il 27 giugno.
A farne le spese potrebbero essere anche famose serie tv come Friends, o film come Billy Elliot ed Harry Potter, che rischiano di essere spostati in seconda serata se non di essere addirittura cancellati dai palinsesti ungheresi.
Da questa data sarà possibile viaggiare tra i paesi della Comunità europea presentando la versione di questo documento che sarà disponibile anche in forma cartacea. Potranno ottenerlo i vaccinati, i guariti e coloro che si sottopongo al test anti-Covid.
I capi di stato e di governo del G7 hanno deciso che doneranno un miliardo di vaccini anti-Covid ai Paesi più poveri. La metà delle dosi, 500 milioni, arriverà dagli USA, l'obiettivo è quello di "porre fine alla pandemia" entro il prossimo anno
S'inizia con la partita all'Olimpico fra Italia e Turchia, per un mese di calcio che si concluderà l’11 luglio con la finale allo stadio di Wembley a Londra.
Il sistema sarà attivato a partire dal primo luglio, ma alcuni paesi si sono già collegati alla piattaforma informatica e lo stanno già distribuendo
I giudici del Meccanismo per i tribunali penali internazionali hanno infatti respinto il suo ricorso, così come quello della procura, la quale chiedeva di riconoscerlo colpevole di genocidio non soltanto a Srebrenica, ma anche in altra località.
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