
Esattamente 80 anni fa, le unità partigiane liberarono Capodistria dall'occupatore nazifascista. Una ribellione iniziata nei dintorni della città, da San Canziano fino a Giusterna; il 29 aprile liberarono i prigionieri politici rinchiusi nelle carceri capodistriane, il giorno dopo anche la città stessa. Alle ore 17 del 30 aprile 1945 le truppe tedesche lasciavano via mare Capodistria, e secondo alcune testimonianze, la distruzione del porto fu evitata all'ultimo momento da un soldato tedesco, poi arresosi, che tagliò il filo che collegava le mine. E uno dei partigiani protagonisti di quell'azione, il 98enne Danilo Ivančič - Duško, era presente in prima fila accanto alle autorità cittadine e ad altri invitati, la vicepresidente della Camera di Stato Meira Hot, la deputata capodistriana Tamara Kozlovič, alla cerimonia in Piazza Tito. Gli eventi e i nomi degli eroi dell'epoca sono stati omaggiati da Marjan Križman presidente dell'Unione dell associazioni dei combattenti per i valori della lotta di liberazione che ha ricordato come l'Istria slovena abbia pagato un prezzo molto alto in vite umane durante la lotta di liberazione, con oltre mille vittime del terrore nazifascista, ha ribadito Križman che a metà cerimonia assieme al sindaco Bržan e a Jadranka Šturm Kocijan dell'Associazione TIGR ha deposto una corona di fiori al monumento dei caduti per la libertà che ricorda la liberazione del 30 aprile '45.


Il sindaco Bržan nel suo intervento ha ricordato gli orrori del nazifascismo in terra istriana, ma a Capodistria, ha detto, non abbiamo scacciato l’odio solo dalla città, ma anche dai nostri cuori. Sapevamo che avremmo potuto respirare davvero la libertà solo costruendo insieme il nostro futuro, come popoli diversi ma uniti. E nella libertà abbiamo creato una società meravigliosa. "Libertà vuol dire vivere, agire, pensare senza coercizione, e diritto di avere una voce, ma ciò non significa che dobbiamo sopraffare il nostro interlocutore. La libertà di parola non è una gara di volume ma un dovere di ascolto. Se nella società non c'è rispetto reciproco, la libertà diventa una finzione. Per questo motivo oggi dobbiamo rivolgere il nostro ricordo e il nostro pensiero a coloro che hanno dato la vita per la libertà. Un momento di riflessione, di memoria e di speranza e di coesione, questo è il significato che desidero dare a questa manifestazione affinchè non si debba ma più su queste terre soffrire e morire per la libertà" le parole del primo cittadino. Ricco il programma culturale che ha accompagnato la cerimonia seguita da un numeroso pubblico con l'esibizione dell'Orchestra a fiati di Capodistria e dei cori riuniti. (ld)
