Foto: BoBo
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Secondo i dati pubblicati dall'Ufficio nazionale di statistica, il mercato del lavoro sloveno nel 2024 presenta un quadro complesso ma tendenzialmente positivo, con alcuni segnali di miglioramento strutturale. Guardando ai redditi, la forbice tra le professioni si fa ampia: in cima alla piramide salariale si trovano legislatori, alti funzionari e dirigenti, con stipendi che superano di gran lunga la media nazionale; in fondo, chi svolge mansioni semplici, spesso legate ai settori meno tutelati. Il comparto finanziario e assicurativo svetta per retribuzioni, mentre la ristorazione resta fanalino di coda. Negli ultimi due anni, il numero di disoccupati è progressivamente calato, nonostante la domanda di manodopera resti alta, in particolare nell'edilizia e nella manifattura. Ancora incerto invece il quadro dell'occupazione giovanile. Se da un lato si rileva una maggiore stabilità rispetto al passato, dall'altro permane elevato il numero di ragazzi che abbandonano o modificano il percorso scolastico. Una fuga dai banchi che, per il 47% dei casi, è dettata da mancanza di motivazione o da un disallineamento tra aspettative e realtà formativa. Oltre due terzi dei lavoratori tra i 15 e i 34 anni hanno un contratto a tempo indeterminato, un dato che rafforza l'idea di una crescente stabilità lavorativa tra le nuove generazioni. Aumenta anche la mobilità lavorativa: oggi, un lavoratore su due si sposta quotidianamente fuori dal proprio comune di residenza per raggiungere il posto di lavoro. Lubiana, la capitale, è il fulcro di questo pendolarismo, accogliendo ogni giorno circa 141.500 lavoratori da altre aree del Paese. La Slovenia centrale si conferma il motore economico della nazione, unica regione a registrare più posti di lavoro che residenti attivi: un simbolo di forte centralizzazione delle opportunità occupazionali. Infine, un segnale incoraggiante sul fronte dell'equità: nel 2023, la Slovenia ha registrato un coefficiente di Gini pari al 23,4%, secondo solo alla Slovacchia nell'intera Unione Europea. Una fotografia che mostra un Paese dove, nonostante le sfide, la distribuzione dei redditi appare tra le più eque del continente.
M.N.